Absentia – Recensione 1×05 – Dig

Dopo questo episodio, possiamo inserire Absentia nel limbo delle serie Buone ma non buonissime. Pur apprezzando l’interpretazione della Divina Stana e un qualche miglioramento a livello di intrigo, permangono molti dubbi nello scrivente.

La storyline principale regge.

Absentia, come abbiamo detto nelle nostre recensioni, è una serie che mostra segni di piattume narrativo. Questo finora. In questo episodio, che è stato ancora una volta sorretto solo da Emily e gli altri di contorno come le patatine, ma se come piatto hai filetto (Stana Katic), se al fianco gli metti le patatine da 1 euro, la differenza la vedi e la senti.

Absentia 1×05. Stana Katic ancora sugli scudi, retta però da una buona sceneggiatura stavolta.

Ma ad aiutare la povera Stana Katic, ci ha pensato stavolta una sceneggiatura finalmente degna di un thriller e che indirettamente ha portato sullo schermo i dubbi che io avevo sollevato circa il comportamento di Nick.

Absentia
Absentia 1×05. Papà di Emily…il mio nuovo mito.

Evidentemente gli autori si sono resi conto che era un aspetto che chiunque avrebbe sollevato e quindi mettono in bocca al padre di Emily le nostre stesse incertezze, circa il fatto che Nick si sia arreso troppo presto per finire fra le braccia (invitanti non lo nego) di Alice. A napoli si direbbe “Omm’e mer**” e quindi un applauso al papi di Emily.

Però, come dicevo, questo episodio di Absentia, ha un andamento molto interessante e finalmente si respira un po’ di aria di mistero. Era ora dopo 4 episodi che qualche mente eccelsa si svegliasse e si rendesse conto che con l’andamento delle prime 4 non si andava da nessuna parte.

Alice attraverso lo stick.

Nick è a caccia di Emily, ma Alice si prende una fetta di notorietà con il controllo dello stick per la gravidanza. Io non capisco se era sconfortata dal fatto di essere incinta o il contrario. Presumo che il test fosse positivo e in funzione di ciò, chiede a Nick se ha fatto sesso con Emily.

Absentia 1×05. Alice è un personaggio complicato da interpretare.

Alice non è un personaggio semplice e forse la Theobold, che comunque è una buona attrice, non riesce a dargli profondità, colpa forse di una scrittura del personaggio troppo abbozzata che non ha aiutato la caratterizzazione del personaggio.

Si evince una paura quasi da fobia per Emily e il terrore di perdere tutto quello che in questi anni ha costruito con Nick e il figlio. Questa cosa è comprensibile e palpabile, ma manca qualcosa per far sì che Alice esca da un certo anonimato. Non è una bocciatura, ma è triste vedere un’attrice bella e brava come la Theobold costretta in un copione che non le rende giustizia.

Nick da che parte stai?

Le note dolenti arrivano da Nick. Di nuovo? Sì. Io davvero non capisco questo personaggio. Sembra una gelatina d’uomo. Come soffia il vento lui va come una busta della spesa sballottata dalla fronda autunnale. Non ha personalità, non ha palle, non è uomo. Sotto la doccia con Alice che gli chiede di Emily, si limita a rispondere che una parte di lui (chissà quale) l’ama ancora e come tutti gli uomini traditori, ha paura a dire che non riesce a tenere i pantaloni quando si trova da solo con lei.

Absentia 1×05. Lo sguardo intelligente di Nick.

Ma se ami una donna, se credi a lei fino alla fine, anche se sei in errore, beh stai con lei, anche se tutto è contro di lei. Sai che lei può contare su poche persone e finora, solo il padre si è dimostrato coerente. Nick prima sì, poi no, poi forse, adesso no. Figliolo caro sarai pure caruccio e le donne ti corrono dietro ma non stai facendo una bella figura.

L’uomo che ama lo fa anche col paraocchi se  ragioni sui sentimenti allora non ami, allora non credi in chi per anni ha condiviso ogni cosa con te, è stata fidanzata, moglie e madre adorabile. Come definire Nick? Ditemelo voi.

Conclusioni sull’episodio di Absentia.

Absentia in questa puntata specifica mi è piaciuta. Non posso gridare al miracolo perché i difetti restano tutti. Ma la storia inizia a prendere una piega molto interessante e per la prima volta mi sono ritrovato a farmi domande, cosa finora mai accaduta. Stana Katic riesce a tratteggiare una Emily sconfortata ma testarda, capace di mantenere la freddezza investigativa dei vecchi tempi, pur in un contesto nel quale la paura di conoscere la verità potrebbe essere fatale.

Absentia 1×05. Il lato investigativo/thriller è stato molto buono in questo episodio.

Mi è piaciuta anche Alice, anche se i miei dubbi sul personaggio restano, ma stavolta ho potuto percepire il suo disagio e la paura di perdere tutto. La parte investigativa e la credibilità di alcune situazioni invece mi ha convinto meno, vedi la traversata del fiume di Emily, con la polizia a 30 metri lei è riuscita a seminarli con indosso giaccone e via dicendo. Quindi Emily versione Federica Pellegrini non regge ragazzi.

Alla settimana prossima con la recensione del prossimo episodio e ricordate di passare dai nostri amici di Absentia Italia, Stana Katic Italian FanPage e Absentia Italian Fanpage

Passo e chiudo.

About Michele Li Noce

Nato nell'universo alternativo di Fringe diversi secoli fa. Mio padre alternativo mi ha iniziato alla visione delle serie tv fin dal 1975 con Kojak. Da quel momento le serie TV sono entrate nella mia vita. Top 5: Castle, Fringe, X files, Game of Thrones, Once upon a time. Hobby: Archeologia, misteri, cinema, anime e manga, lettura e scrittura.

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2 comments

  1. ” Una scrittura del personaggio troppo abbozzata che non ha aiutato la caratterizzazione del personaggio”, vale per tutti gli altri personaggi, non solo per Alice! Riguardo al filetto/Stana, la mia opinione è un po diversa. Lascio il campo culinario e mi sposto su quello energetico, ” Se spegni tutte le luci e lasci solo una candela accesa, quella piccola luce, ti sembrerà un faro”!!

    • Io non credo che gli altri personaggi siano abbozzati, lo penso di Alice perché forse confidavano nella bravura della Theobold nel dare una qualche impronta definita di Alice. A mio parere Nick è un personaggio ben contornato ma mal portato sullo schermo. Invece Alice continua ad avere contorni non chiari, forse volutamente, ma al momento l’unica parola che mi viene in mente per descriverla è questa.

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